giovedì 3 luglio 2014

Cristo si è fermato a Strasburgo

Scroscio di applausi a Strasburgo, la renzimania, come amano definirla simpatici scribacchini della propaganda senza grassi saturi, è una malattia che sta infestando con ritmo pestilenziale l'intero continente.
In questo clima da sospensione dell'incredulità si apre il discorso programmatico di Matteo Renzi al Parlamento Europeo per il semestre a guida italiana dell'Unione.
Dopo i convenevoli d'obbligo, con tanti saluti, abbracci fraterni, ringraziamenti e lacrime di gioia, il Presidente del Consiglio entra nel vivo del proprio discorso. E Renzi parlò:

Che cos'è oggi il dibattito sulla politica europea, dopo la crisi che tutti abbiamo vissuto e anche la crisi politica che stiamo vivendo?
Lasciatemelo dire con una battuta: se oggi l'Europa facesse un selfie, che immagine verrebbe fuori?[...] Emergerebbe il volto della stanchezza, in alcuni casi della rassegnazione, se dovessi dirla in modo sintetico direi che l'Europa oggi mostrerebbe nel selfie il volto della noia.
Sembrava troppo bello per essere vero: uno statista illuminato, un padre costituente, un Bismarck dal faccione scoiattoloso si affacciava alle porte dell'Europa con il suo piglio decisionale, da artigiano fiorentino che non aspetta tempo perché il tempo è denaro.
E invece Matteo Renzi va subito a sbattere a mille all'ora, citando la più insulsa delle pratiche modaiole che infestano il mondo occidentale.
L'effetto che suscita, celato dietro il silenzio dei colleghi all'Europarlamento, è lo stesso del noto “Kapò” di Berlusconi: imbarazzo misto vergogna suicida, un risolino nervoso e compulsivo al limite dell'attacco cardiaco.

L'espressione “il volto della noia” sembra un titolo degno dell'ultimo romanzo di Margaret Mazzantini – storia di una prostituta di Belgrado che conosce e s'innamora di un parrucchiere triestino che non la soddisfa sessualmente.

[…] Avete chiuso il semestre greco, quindi c'è un passaggio di consegne fra la Grecia e l'Italia. […] Immaginiamo qual è il testimone tra la Grecia e l'Italia, pensiamo a cose straordinariamente affascinanti e ricche di suggestioni. Qualcuno potrò pensare al rapporto fra Anchise e Enea, qualcuno tra Pericle e Cicerone, l'Agorà e il Foro, il Tempio e la Chiesa, il Partenone e il Colosseo.
Fra il litorale di Rimini e le discoteche di Mykonos, Alba Dorata e Casapound, il gyros e gli spaghetti all'amatriciana.
Un po' di bordello pseudo-letterario per far capire ai tecnocrati europei che non si parla più solo di figa, qui si viaggia ad alti tassi di scolarizzazione forzata, fra mitologia, discorsi agli ateniesi e piani regolatori delle polis.

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