Non vogliamo nemmeno immaginare cosa sarebbe accaduto se a rendersi complice ti tale siparietto fosse stato un giornalista peninsulare, magari nei confronti dei vari berluscones o renzini che intasano il Bel Paese con le loro conferenze stampa: apriti cielo. Si sarebbe discusso per settimane di crisi della democrazia rappresentativa, che volge al termine lasciando il passo a forme terrificanti e ignote di autoritarismo mediatico; pipponi infiniti sul ruolo dei watchdog al guinzaglio del potere politico, il Quarto Potere, la quinta essenza della libertà, il sesto senso, il tredicesimo apostolo - in un'infinita serie di Fibonacci di stronzate.
Invece pare che la reazione a questo raccapricciante esempio di servitù della gleba, non sia fra le più sbraitanti che l'uomo ricordi: notizia derubricata dalle varie testate a folklore politico nei ridenti lidi belga, un po' come i cavoletti o la birra d'importazione.
Anche la Merkel, inizialmente un po' interdetta, ha concluso con una grassa risata, ringraziando per il servizio reso il fabbricante teutonico di torte di compleanno, scambiato all'ingresso dell'Europarlamento per un cronista. Quel sonoro "Danke" è un suono che non si dimentica.
Come si dice in tedesco "Danke, dankella e danke al cazzo"?
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