martedì 31 dicembre 2013

Felice Anno usato

Vi risparmio volentieri il pippone di fine anno solare, infarcito di leitmotiv insignificanti sul genere “è ora di bilanci”, di “punti della situazione”, “domani è un nuovo inizio” - uno perché non avrei la più pallida idea di che cosa di dire, due perché domani non è affatto un nuovo inizio almeno che con questa espressione non stiate intendendo un piccolo passo per l'umanità verso l'estinzione.
Perché di questo si tratta amici cari.

Preferisco di gran lunga raccontarvi una bella favoletta che ci dice molto sul nostro passato e abbastanza su ciò che ci aspetta.

Sono uscite su La Lettura – inserto del Corriere che definiamo culturale – le classifiche annuali dei libri più “letti” in Italia; o per meglio dire i più venduti.

È un fatto che il gradiente di sviluppo di una civiltà si possa tarare anche su ciò che i membri di quella civiltà leggono e scrivono: ad esempio non vi sarà sfuggito che Virgilio era si un grande poeta, ma era sopratutto romano cosa che ha contribuito non poco alla sua fama successiva.
Vi sarete pure accorti che il genere romanzesco nasce in Inghilterra e Francia proprio nel periodo in cui mangia-rane e mangia-sterline dominavano in maniera incondizionata.

Così si spiega perché ad oggi, in tempi di crescita dell'egemonia orientale nel mondo, ad andare per la maggiore sono gli oroscopi di alcuni matti visionari che pensano esistano correlazioni fra il mio essere uno stronzo e la posizione delle galassie. Fortunatamente molti fra noi sono razionalisti incalliti e quindi vi concediamo il diritto di divertirvi con le mappe in scala della via Lattea mentre cerchiamo di salvare il pianeta al posto vostro – tranquilli, senza rancore.

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