martedì 4 febbraio 2014

M5S: il problema non sono gli insulti ma le idiozie

Proprio vero che non esiste limite al peggio, che il fondo del barile è un'illusione ottica, un miraggio, oltre il quale si può continuare a scavare in profondità come un esercito di tarli che ha appena realizzato di trovarsi dentro al clavicembalo di Chopin, dando quindi un rave party fino a consumare l'ultimo centimetro quadrato di legno.

Questa è la descrizione entomologica di ciò che sta avvenendo nelle istituzioni, dove di insetti e grillini non si sente certo la mancanza, al punto che andrebbe rivista l'intera legislazione in materia di DDT - insetticida nocivo ma senz'ombra di dubbio efficace.

Mi permetto di paragonare i grillini agli insetti in nome della santità di Linneo e anche perché alcune sparate e azioni eclatanti degli ultimi giorni non danno modo di trovare similitudini più calzanti e, per chi non ne fosse al corrente, pare che il sistema nervoso degli insetti mostri delle curiose assonanze chimiche con quello degli esseri umani - riflettete dunque gentaglia sull'inconsistenza delle nostre pretese di superiorità. Schifosi siamo e schifosi moriremo.

Insulto loro come loro insultano gli altri dalla mattina alla sera - a prescindere da questioni di merito sulle quali ci esprimeremo fra poco: "Potenziali stupratori? La Boldrini non correrebbe rischi" risuona nel componimento in endecasillabi dello stilnovista poeta Claudio Messora.

Prendiamo atto dunque che l'insulto è entrato ufficialmente a far parte del discorso pubblico nostrano, non si abbiano timori o remore nei confronti di questo espediente retorico, è solo un atto linguistico come un altro, peraltro non introdotto dai sopracitati insetti ma di tradizione molto più longeva, per chi ricorda il famoso "coglioni" di Berlusconi, le sparate leghiste e perché no, anche i nostri quotidiani insulti al Caimano, al Biscione, il piduista, il mafioso - tutto ciò che preferite.

Non c'è alcun problema con l'aggressione verbale, se questo è l'andazzo ce ne faremo una ragione e risponderemo pane al pane e vino al vino - come ci ha insegnato il Gesù Bambino che contrariamente a quanto la leggenda edulcorata narra pare fosse piuttosto cazzuto nell'oratoria, altro che "porgere l'altra guancia": una sorta di Sgarbi anche se molto più esperto di Vittorio nell'arte rinascimentale.

Dunque se non è l'arte a politicizzarsi ma è la politica a farsi estetica siano benvenuti tutti i "vaffanculo" del mondo in questo enorme Shelter dove conta chi possiede le rime più volgari, le strofe più pese, i more fire gridati con vice roca nel microfono fino a far esplodere l'applausometro.

Spostiamo il campo dalla forma del "discorso" ai suoi contenuti e mi dispiace cari grillini, ma a questo punto sono cazzi! Voi non dite mai delle falsità totali, state attenti a camminare in equilibrio sulla lama del rasoio che separa populismo e analisi; ballate e danzate allegramente nell'enorme campo da gioco della mezza verità, che è anche una mezza menzogna come potreste facilmente dedurre dall'uso appropriato delle frazioni.

Abbiamo regalato 7,5 miliardi di euro alle banche? La risposta è "ni" perché purtroppo il mondo non ragiona secondo gli schemi precostituiti del pranzo di Natale fra parenti - ma voi ve ne battete i coglioni degli interventi di professori e luminari della materia, vi ci pulite il culo con i loro libri perché è già stato stabilito che anch'essi fanno parte di caste omogenee dove non esistono diversificazioni, ennesimo schiaffo a mano aperta alla realtà dei fatti.

Se Dragoni vi dà ragione da Santoro allora è il più grande economista del mondo mentre se Seminerio vi sputtana sul suo blog  è un venduto, un servo delle lobby: non vi passa nemmeno per l'anticamera del cervello che a parità di studi o di esperienze due soggetti possano crearsi opinioni differenti, conflittuali, ognuna delle quali si è caricata sulle spalle un determinato quantitativo di verità.

E poi sbraitate se vi danno dei fascisti o dei maschilisti, come il bambino che dopo aver massacrato di botte il proprio compagno di banco corre a casa dalla mamma a piagnucolare perché la maestra lo ha messo in castigo.

Mettiamoci d'accordo cari compari del partitochenonèunpartitomaunmovimento: ognuno si assuma la responsabilità delle proprie sembianze, di come appare; se leggendo il vostro programma da San Sepolcro si può pensare agli albori del ventennio o ai primi incamiciati, significa che avete dato modo di pensarlo.
Se i tweet di Messora profumano di maschilismo - insultano una donna in quanto donna con l'aggravante della velata minaccia di stupro - non dipende dalla pur scadente stampa italiana o dalla volontà di beccarvi in flagranza di reato, dipende da ciò che c'è scritto.

Volete sostenere impunemente che i piddini sono tutti dei servi delle banche? Che scodinzolano davanti al potente di turno? Avete il diritto di farlo ma loro vi risponderanno a tono con il modo dello sputtanamento - perché queste sono le regole del gioco che avete dettato, valide per tutti i contendenti.


Volete essere considerati membri di una razza superiore che accede tramite la rete alla verità ultima della pietra filosofale? Basterebbe evitare di cianciare scemenze dalla mattina alla sera che abbiano a che fare con i complotti, con le scie chimiche, con gli yogurt di Peppe, con la Banca d'Italia privata e tutto ciò che avete appreso guardando a diciannove anni Zeitgeist su youtube.

Ciò che voglio ficcarvi nella zucca una buona volta suona più o meno così: "ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria". Il principio ultimo del cosmo, regolatore automatico del caos universale e non vi è modo di sfuggirvi nemmeno con una start up di cervelloni presso la Casaleggio&Associati.

Ad ogni cazzata corrisponde un insulto uguale e contrario, fate incidere questo verso in ogni luogo deputato, in ogni testa deputata, in ogni deputato cinque stelle - pardon, cittadino prestato alle istituzioni - fino a quando non ne verrà riconosciuta la saggezza, così che la termodinamica applicata alle pareti di Montecitorio sarà considerata la principessa delle discipline accademiche, l'unica in grado di accedere a saperi reali.

Con le vostre azioni eclatanti - come correre incontro ai banchi del governo in stile Il Patriota di Mel Gibson - con le vostre sparate giornaliere sulla Boldrini, le banche, la Kyenge o chi per loro, occultate anche quel poco di buono che esiste all'interno della vostra base e del vostro programma e soprattutto finite con lo spostare l'attenzione dal merito delle questioni alla loro patina superficiale.

Pensate che siano stati regalati dei soldi a un sistema bancario avido e usuraio? Bene, avete il blog più seguito d'Italia, avete i parlamentari, avete i meet up, scrivetelo, confrontatevi e poi vediamo quale il responso dell'opinione pubblica, ma evitate le vostre sciagurate figure di merda che non fanno altro che offrire delle scialuppe di salvataggio a tutti quei Franceschini di turno altrimenti senza argomenti.

Dentro una rissa le colpe si dividono a metà e voi fate pienamente parte integrante di quella rissa - fine della lezione, ci vediamo settimana prossima, stesso luogo, stessa ora.

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