martedì 24 giugno 2014

Extraterrestri digitali: Corrado Passera è Italia Unica

È nato a febbraio di quest’anno il movimento politico di Corrado Passera, Italia Unica, e sarebbe eticamente scorretto, oltre che condannabile sotto il profilo deontologico, incentrare critiche al comasco basate sullo sfottò del suo vagineo cognome ornitologico o sulle declinazioni verbali che lo stesso può assumere: passera-passerà-è già passato, quando si dice nel nome il destino.
Corrado Passera ha alle spalle una mirabolante carriera decennale dentro le stanze che contano, Poste Italiane, Espresso, Olivetti, Banca Intesa, ma raggiunge la notorietà nell’autunno 2011, quando approda al dream team di Mario Monti a Palazzo Chigi, nel governo che doveva spaccare il mondo a suon di riforme strutturali ma finì miseramente per spaccare i testicoli a se stesso, a suon di cuccioli canini piangenti sulle ginocchia e altrettante cucciole ministre del Lavoro piangenti in conferenza stampa.
Si trovava nell’esecutivo in veste di mandante morale al Ministero dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti, con la collaborazione di Anas, Aiscat e Società Autostrade – Onda Verde vi saluta.
Prima delle elezioni politiche 2013, Passera ebbe lo scatto di reni tipico dei rettili che annusano il pericolo: comprese con largo anticipo che l’elettorato mal tollerava i macellai bocconiani travestiti da maestrini, decise quindi di non candidarsi nella coalizione Con Monti per l’Italia per concedersi qualche mese di beato e meritato riposo.
Oggi torna alla carica e chiama alle armi i moderati, quel tratto di corpo elettorale che ogni leader brama senza che nessuno sappia riconoscerlo: perché moderato è come la bellezza, una faccenda di gusti soggettivi, moderato è nell’occhio di chi guarda, nello scrutinio di chi broglia. Comunque chiamare alle armi i moderati è come unirsi in guerra ai pacifisti.
Torna in sella con uno spot che è degno delle massime vette emozionali raggiunte dal marketing politico nella storia: s’intitola Io Siamo – Italia Unica

Lo sfondo bianco da ospedale, la musichetta da carillon e gli spazi geometrici non euclidei fanno da contorno a una voce narrante da usignolo, uno di quei timbri vocali rassicuranti che si usano nelle pubblicità delle pomate per le emorroidi, che servono ad evocare nell’ascoltatore-spettatore immagini di effusioni con la natura e armoniosi divenire cosmici. Ma è un inganno, perché sta per arrivare il momento del dito in culo.

Nessun commento:

Posta un commento