martedì 22 luglio 2014

Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso (*ma non avete mai osato chiedere a Ghedini)

Si è concluso con una piena assoluzione il cosiddetto processo d'appello "Ruby-one" ma restano da scoprire le meraviglie del "Ruby-bis" - e poi chissà un "Ruby-ter", in un procedimento penale che finisce per figliarne degli altri ad ogni suo passaggio, e troverà una normale e pacifica conclusione in un'orgia massiccia fra avvocati, imputati ed inquirenti, al fine di dire "Basta!" allo scontro fra politica e magistratura.

Un Silvio Berlusconi rapito osserva se stesso sullo schermo in azione
Diverse case di produzione hanno già acquistato i diritti per la realizzazione di un film liberamente ispirato alla vicenda del Ruby-bis: si attende il kolossal dell'anno, in grado di risvegliare la creatività di sceneggiatori a corto di  fantasie interracial.

Sul grande schermo si assisterà a pruriginose vicende con le quali cibare la nostra fame di mal costume e atti osceni in luogo pubblico, del resto se dal primo processo sono emerse solo scaramucce sessuali fra adolescenti, giochi innocenti che ricordano più Cruel Intentions che non Basic Instinct - si sa che il primo appuntamento serva sopratutto a rompere il ghiaccio, ma le zozzerie vere si compiono solo dopo aver raggiunto una perfetta intesa con il partner - è lecito aspettarsi dal Ruby-bis sviluppi intriganti, effusioni canine, passioni dionisiache, afflati genitali e una risposta finalmente compiuta all'eterno dilemma targato Woody Allen: "Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso (*ma non avete mai osato chiedere a Ghedini)".

Dinnanzi al successo di pubblico e di critica assicurato, alcuni cineasti non hanno saputo trattenere le proprie emozioni.
Un Tinto Brass particolarmente afflitto ha dichiarato ai cronisti: "Un'intera esistenza cinematografica spesa a sperimentare luci e attrezzi su ignudi corpi femminili nel vano tentativo di raggiungere la purezza della teoresi, e alla fine vieni surclassato da un comico di Segrate e dalla sua concubina magrebina che a stento si esprime in italiano. La mia vita non ha più senso, me ne andrò come sono venuto, con uno schizzo".
Rocco Siffredi si è lasciato andare ad uno sfogo altrettanto toccante: "Non pensavo esistessero cazzi di quelle dimensioni!". Poi ha commentato in maniera positiva la prestazione dell'attore.
La locandina di Nymphomaniac

Lars von Trier si è rammaricato per aver dovuto girare sei ore di pellicola-sbattimento, aspettando trent'anni fra il primo e il secondo tempo per permettere all'attrice protagonista di crescere forte e sana, mentre l'ex premier italiano era in grado di sintetizzare il suo pensiero in poco meno di un quarto d'ora di arringa difensiva. In conclusione della conferenza stampa, il regista danese ha aggiunto che in fin dei conti Hitler e Gesù Cristo sostenevano la stessa battaglia.
Per entrambe queste ragioni è considerato un intellettuale dirompente, con pareri mai scontati che camminano in bilico sulla sottile linea rossa che separa la provocazione dalla filosofia, e la filosofia dalle cazzate.
Massimo Boldi si traveste da intellettuale - Steve Jobs

L'unico parere fuori dal coro degli elogi sperticati per questo annunciato capolavoro che è già realtà, è stato quello di Massimo Boldi, il quale in un'intervista-confessione per Sorrisi&Canzoni ha parlato di "un inutile e sciatto sessismo sadomasochista, che ammicca agli angoli più reconditi del brutale maschilismo caucasico. Un film-immondezzaio indegno di essere distribuito nei templi della settima arte, classico caso di abbaglio collettivo nazionale, ennesima riprova del fatto che il successo non è sinonimo di qualità e che c'è ancora da tanto da lavorare per modificare in meglio la sensibilità estetica del Paese". Il parere di Boldi è stato bollato come "figlio dell'odio e dell'invidia che tutto divorano". O almeno è ciò che ha dichiarato sua madre.

Non resta altro che darsi appuntamento alla terza sezione penale della Corte d'Appello di Napoli, scala D, interno 784, ufficio del procuratore Von Trier, in via del Plebiscito, per visionare in prima persona il materiale cinematografico che è già un caso politico: confidiamo nel fatto che la giustizia tracci il proprio corso in maniera naturale e senza interferenze e che il Vesuvio la segua a ruota libera.  





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