venerdì 5 settembre 2014

ZARA collezione Autunno-Inverno 1944

Dopo le recenti polemiche per la messa in commercio di un pigiama a stella e strisce, che ai più accaniti e integralisti lettori di sussidiari ha ricordato la divisa imposta agli ebrei nei lager nazisti, il colosso galiziano dell'abbigliamento Zara ― che nell'occasione si era giustificata sostenendo di essersi ispirata agli sceriffi del Far West, notoriamente coloni modello privi di ogni macchia e peccato – ha deciso di sferrare l'attacco al becero conformismo moralista nell'ambiente della moda e di lanciare la propria “Collezione autunno-inverno 1944” all'insegna della rivoluzione dei costumi.

Ecco alcuni dei capi proposti.

Camicia JFK
Se non siete mai stai a Dallas da oggi proverete l'ebrezza di indossare Dallas: disegnata dallo stilista Abraham Zapruder, realizzata con la mano ferma dell'artigiano tessitore, la Camicia JFK è un ottimo capo da cerimoniale che si adatta alle esigenze della festività gioiosa come a quelle dell'onoranza funebre – sopratutto quando queste coincidono.
Semplice da sbottonare e riabbottonare a seconda delle esigenze dei paramedici, dei fotografi o di Oliver Stone, è stata realizzata con una dovizia di particolari quasi maniacale, dopo attenta lettura dei rapporti presentati dall'United States House Select Commettee on Assassination HSCA.
Presenta all'altezza del ventricolo sinistro un foro d'entrata con macchia rosso sangue sfumata ai bordi – scelta in controtendenza rispetto alla verità storica sancita dalla perizia balistica che dimostrò dopo lungo tergiversare come i proiettili smaciullarono il cranio di JFK – per esaltarne l'aspetto provocatorio e dadaista.
Alcune associazioni per le vittime dei crimini di mafia hanno espresso le proprie preoccupazioni per lo sdoganamento di un evento tanto grave, ma l'azienda ha fatto sapere di essersi ispirata ai crimini dell'intelligence statunitense, il che ha provocato le reazioni delle associazioni per le vittime dei crimini perpetrati dalla CIA, fino a quando Zara non ha rettificato di aver preso spunto dagli orrendi omicidi sovietici.
Per esaltarne la cornice storica ogni acquirente ha diritto a richiedere al momento dell'acquisto un gadget omaggio: il più gettonato è la registrazione in audiocassetta della voce di Jacqueline Kennedy mentre grida “Oh my God” pensando ai profitti futuri che le verranno dalla partecipazione alle trasmissioni sulle morte del marito.

Pantaloni in latex Rocco Siffredi
Presentano all'altezza del ventricolo sinistro un foro di entrata/uscita la cui realizzazione ha sconvolto la Val di Susa.
Pensati in contrapposizione al puritanesimo dilagante che è la cifra di quest'epoca delle passioni tristi, hanno risvegliato l'antico dibattito fra i fashion designer eraclitei del “tutto scorre” e i conservatori del manicheismo fedeli a una visione duale del conflitto nudo-vestito.

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