Precisazione: Mario Balotelli è un
idiota gigantesco a dimostrazione del fatto che la prima
impressione è quella che conta.
Ha un taglio di capelli da idiota, fa
un mestiere nel quale l'arguzia e l'emisfero destro del cervello
hanno un ruolo del tutto marginale, per non dire insignificante,
gioca nella squadra di calcio del Berlusca, è pieno di milioni da
fare schifo e l'unica cosa che gli interessa al mondo è far parlare
di sé, nel bene o nel male. Se queste o simili sono le vostre
argomentazioni potete odiarlo come e quanto vi pare.
Detto ciò, che una senatrice del Pd si
scomodi dalla sua posizione istituzionalmente rilevante per
sottolineare queste ovvietà dimostra che anche in campi più nobili
di quello calcistico, l'intelligenza non la fa necessariamente da
padrone.
Riassunto: la nazionale è andata ad
allenarsi a Quarto, comune alle porte di Napoli la cui giunta è
stata sciolta per camorra; SuperMario nell'arrivare in pullman ha ben
pensato far sapere al mondo che lui non si sente un simbolo
anticamorra.
È il più classico dei trappoloni,
verme all'amo per giornalisti affamati di cagate e alla ricerca
disperata del colpaccio, da proporre al proprio direttore in cambio
di un altro giorno di contratto.
La notizia viene ripresa e suscita lo
sdegno della senatrice Pd Rosaria Capacchione, che da anni vive sotto
scorta perchè nobilmente impegnata contro le attività
camorristiche.
Ha dichiarato ai giornalisti:
“Balotelli è un imbecille. Nel migliore dei casi è un bambino
viziato, capriccioso e pieno di soldi, che vive in un ambiente in cui
è difficile distinguere il bene dal male”.
Tutto condivisibile in linea di
massima, ma il punto è un altro.
Qualcuno fra voi, i vostri amici,
parenti o conoscenti ha mai sinceramente creduto che Balotelli fosse
un simbolo anticamorra? Che dietro quella scorza di superonismo e
testadicazzismo esistesse alla fine un animo nobile, una profonda
coscienza civile sui problemi del paese, un desiderio nascosto di
emancipazione collettiva?
Io non conosco nemmeno una persona sana
di mente che possa aver partorito un pensiero simile.
E in secondo luogo: non trovate
disgustoso dover delegare a dei ragazzotti ignoranti le
responsabilità che invece sono dei colleghi della Capacchione, della
stampa che tace argomenti a basso rendimento di ascolti, delle forze
dell'ordine colluse, dell'omertà delle persone?
Io sarei terrorizzato dall'idea di
vivere in un paese in cui Balotelli dice “sono un simbolo
anticamorra” e venisse preso sul serio, coperto di fasti e belle
parole.
Sono terrorizzato anche dall'idea di
vivere in questo paese dove Balotelli dice “non sono un simbolo
anticamorra” e scatena un putiferio, prendendosi anche oggi la
prima pagina dei giornali.
Mi piacerebbe molto vivere in un paese
in cui Balotelli dice un po' quello che gli pare e l'informazione se
ne strabatte, i senatori non replicano, la stampa e le persone non ne
parlano.
Ogni giorno che passa è come se
affinassimo la tecnica che ci permette di spostare il fulcro
dell'attenzione dalle questioni serie alle banalità, confondendo le
une con le altre.
Non distinguiamo più il bene dal male,
per riprendere le parole della senatrice, ma nemmeno le vie
intermedie fra questi due poli: il degno di attenzione dall'inutile,
il valido dal mediocre, l'opinione di una senatrice o quella di un
calciatore. Tutto dentro lo stesso puzzolente calderone da strega.
Non ne usciranno pozioni magiche ma
solo altre cazzate.
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