Nonostante
diversi cloni del ministro Saccomanni e del premier Letta si aggirino
come spettri per l'Europa ad invocare fantasmagoriche riprese, la
realtà dei duri pessimisti e dei piegati cittadini europei si
riprende sempre e comunque la scena.
A un
paio di giorni dagli orgasmi fiscali del ministro dell'Economia
italicus sapiens sapiens, torna a farsi sentire la voce del compagno
Draghi, il noto castigamatti del sistema bancario.
Il
governatore della BCE ha semplicemente ratificato quello che gli
abitanti del pianeta Terra - inquilini di Palazzo Chigi esclusi -
sanno perfettamente e cioè che anche nel 2014 la
crescita nell'intera zona euro sarà limitata ad un gaudente
zero-virgola-numero-sotto-il-cinque.
Come
sia possibile in un questo roseo contesto attuare politiche di
riduzione della pressione fiscale sui contribuenti e contemporanei
tagli di spesa improduttiva (suona meglio se la chiamo spending
review?), rimane un mistero irrisolto anche senza pHd ad Harvard.
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