Consigli per gli acquisti della nostra
redazione: vacanze estive economiche, ergonomiche, sifilitiche,
bombarole e terroristiche – sette mete da visitare quest'estate
senza la certezza di fare ritorno alla vita normale – per delle
ferie col botto.
Isola del Giglio
Seconda stella a
destra, questo è il cammino e poi dritti fino al mattino.
Uno smeraldo
gettato nel mar Mediterraneo dalla mano del Signore oltre 20.000 anni
fa, paradiso naturale a largo del grossetano che offre spunti per
un'esistenza eremitica al riparo dalle brutture del villaggio
globale: ci si nutre di bacche, della fauna locale e di comunicati
stampa delle associazioni albergatori che sbraitano contro Eolo e
Nettuno.
Lungo
le coste è possibile visitare i relitti di imbarcazioni del passato,
zattere improvvisate, chiatte e caravelle con le quali la primitiva
popolazione dei Toscani –
gli
autoctoni noti per il loro carattere di merda – andavano a pesca e
mostravano ai visitatori le proprie doti di marinai provetti.
Il più delle volte venivano attaccati da bestie mitologiche: mezzi
pirati saraceni e mezze moldave, gli aggressori utilizzavano una
tecnica di arrembaggio diffusa nel Mar dei Sargassi intorno al XVII
secolo – l'Inchino – che consisteva nel dirigere l'imbarcazione a
tutta dritta, inchinandosi sotto la cabina di comando e chiudendo gli
occhi. Qualsiasi ostacolo si frapponesse fra loro e la sete di tesori
veniva immancabilmente ignorato al grido di “Qui è buio!”.
Affrettatevi a visitare questi reperti del passato, perché fra
qualche giorno parte una missione della Sovraintendenza per i Beni
Culturali-Navali-Ambientali sfuggiti ai decreti Franceschini, volta a
recuperare i cadaveri in legno delle imbarcazioni, per trasportarli
nel porto di Genova e dare un po' di lavoro agli operai di
Fincantieri a corto di commesse. Anzi no la missione è già partita,
ah no parte martedì prossimo – forse domenica – dipende dalle
condizioni meteo, “solo un meteorite ci può fermare”, ma che
cazzo ce ne frega a noi di quattro gommoni di merda!
Portatevi la crema solare: al Giglio il clima è rovente.
Ucraina
Terra
natale del grande filosofo contemporaneo Andrij Ševčenko,
noto all'opinione pubblica per il rigore
teoretico con il quale spiazzò
via un matematico e cosmologo francese di basso rango di nome
Georges-Louis Lecrerc de Buffon, durante un dibattito spinoso
organizzato il 28 maggio 2003 al Theatre
of Dreams
di Manchester, sulla natura ontologica altalenante del fuorigioco
quando gioca la Juventus.
L'Ucraina vive una fase storica complessa: si trova in mezzo a un
panino-salamella innaturale fra i due ex giganti della Guerra Fredda
– Usa e Russia – che a carriera da pesi massimi oramai conclusasi
vogliono semplicemente godersi i frutti di una vita sportiva spesa
per fare a cazzotti, trombandosi i residui delle groupies d'un tempo,
che ancora non hanno percorso una terza via nazionale alla castità
geopolitica.
Nonostante queste complicazioni, che naturalmente trasformerebbero il
soggiorno a Kiev o Odessa in quella che in gergo turistico si
definisce “una vacanza di merda”, le agenzie di viaggio
specializzate nell'est europeo (da Minsk a Pordenone per intendersi)
sono corse ai ripari, organizzando immancabili spettacoli pirotecnici
dall'alto, ai quali i viaggiatori possono assistere comodamente
seduti sul proprio volo, senza farsi mancare l'ebrezza di essere
“quasi colpiti” da un missile meticcio russo di matrice
afro-islamista-americana del nord, con spizzichi sauditi e salse
speziate orientaleggianti cilene.
Può capitare che qualcosa vada storto e che l'euforia si trasformi
in tragedia, ma del resto può capitare anche a Honolulu di essere
addentati e digeriti da uno squalo-tigre non ammaestrato – non per
questo la Farnesina sconsiglia i soggiorni alle Hawaii per elevata
densità di mammiferi arroganti col languorino.
Piatti tipici ucraini per chi fosse interessato al turismo
eno-gastronomico: carne umana di ogni consistenza ed età, bruciata a
fuoco vivo dentro le Case del Popolo e lasciata essiccare per
settimane al sole. Si risparmia pure sulle bollette del gas – vera
piaga nazionale.
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