lunedì 18 agosto 2014

Vacanze terroristiche. Sette luoghi del non ritorno.

Consigli per gli acquisti della nostra redazione: vacanze estive economiche, ergonomiche, sifilitiche, bombarole e terroristiche – sette mete da visitare quest'estate senza la certezza di fare ritorno alla vita normale – per delle ferie col botto.

Isola del Giglio
Seconda stella a destra, questo è il cammino e poi dritti fino al mattino.
Uno smeraldo gettato nel mar Mediterraneo dalla mano del Signore oltre 20.000 anni fa, paradiso naturale a largo del grossetano che offre spunti per un'esistenza eremitica al riparo dalle brutture del villaggio globale: ci si nutre di bacche, della fauna locale e di comunicati stampa delle associazioni albergatori che sbraitano contro Eolo e Nettuno.
Lungo le coste è possibile visitare i relitti di imbarcazioni del passato, zattere improvvisate, chiatte e caravelle con le quali la primitiva popolazione dei Toscani – gli autoctoni noti per il loro carattere di merda – andavano a pesca e mostravano ai visitatori le proprie doti di marinai provetti.

Il più delle volte venivano attaccati da bestie mitologiche: mezzi pirati saraceni e mezze moldave, gli aggressori utilizzavano una tecnica di arrembaggio diffusa nel Mar dei Sargassi intorno al XVII secolo – l'Inchino – che consisteva nel dirigere l'imbarcazione a tutta dritta, inchinandosi sotto la cabina di comando e chiudendo gli occhi. Qualsiasi ostacolo si frapponesse fra loro e la sete di tesori veniva immancabilmente ignorato al grido di “Qui è buio!”.
Affrettatevi a visitare questi reperti del passato, perché fra qualche giorno parte una missione della Sovraintendenza per i Beni Culturali-Navali-Ambientali sfuggiti ai decreti Franceschini, volta a recuperare i cadaveri in legno delle imbarcazioni, per trasportarli nel porto di Genova e dare un po' di lavoro agli operai di Fincantieri a corto di commesse. Anzi no la missione è già partita, ah no parte martedì prossimo – forse domenica – dipende dalle condizioni meteo, “solo un meteorite ci può fermare”, ma che cazzo ce ne frega a noi di quattro gommoni di merda!
Portatevi la crema solare: al Giglio il clima è rovente.

Ucraina
Terra natale del grande filosofo contemporaneo Andrij Ševčenko, noto all'opinione pubblica per il rigore teoretico con il quale spiazzò via un matematico e cosmologo francese di basso rango di nome Georges-Louis Lecrerc de Buffon, durante un dibattito spinoso organizzato il 28 maggio 2003 al Theatre of Dreams di Manchester, sulla natura ontologica altalenante del fuorigioco quando gioca la Juventus.
L'Ucraina vive una fase storica complessa: si trova in mezzo a un panino-salamella innaturale fra i due ex giganti della Guerra Fredda – Usa e Russia – che a carriera da pesi massimi oramai conclusasi vogliono semplicemente godersi i frutti di una vita sportiva spesa per fare a cazzotti, trombandosi i residui delle groupies d'un tempo, che ancora non hanno percorso una terza via nazionale alla castità geopolitica.

Nonostante queste complicazioni, che naturalmente trasformerebbero il soggiorno a Kiev o Odessa in quella che in gergo turistico si definisce “una vacanza di merda”, le agenzie di viaggio specializzate nell'est europeo (da Minsk a Pordenone per intendersi) sono corse ai ripari, organizzando immancabili spettacoli pirotecnici dall'alto, ai quali i viaggiatori possono assistere comodamente seduti sul proprio volo, senza farsi mancare l'ebrezza di essere “quasi colpiti” da un missile meticcio russo di matrice afro-islamista-americana del nord, con spizzichi sauditi e salse speziate orientaleggianti cilene.
Può capitare che qualcosa vada storto e che l'euforia si trasformi in tragedia, ma del resto può capitare anche a Honolulu di essere addentati e digeriti da uno squalo-tigre non ammaestrato – non per questo la Farnesina sconsiglia i soggiorni alle Hawaii per elevata densità di mammiferi arroganti col languorino.

Piatti tipici ucraini per chi fosse interessato al turismo eno-gastronomico: carne umana di ogni consistenza ed età, bruciata a fuoco vivo dentro le Case del Popolo e lasciata essiccare per settimane al sole. Si risparmia pure sulle bollette del gas – vera piaga nazionale.

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