martedì 1 ottobre 2013

Lambrusco e pop corn

Come in occasione di ogni disgrazia, evento catastrofico o punizione divina che sia, il mondo parallelo del radical-chicchismo milanese si mobilita in nome dei suoi alti ideali.
Le immagini della devastazione provocata dal recente terremoto in Emilia hanno suscitato in ogni frequentatore di circolo ARCI che si rispetti un profondo malessere psicofisico, che in qualche modo andava sedato.
Dopo ore di dibattiti, convegni, seminari, presentazioni di libri, buffet e dissertazioni, svoltesi ai tavoli di anonime osterie utopiste, la soluzione si è materializzata in sogno, sotto forma di lingue infuocate, ai prescelti: ordinare con fare roboante bottiglie del più becero Lambrusco che l’umanità ricordi, pagarlo una fraccata di soldi, sostenendo che tale nobile gesto aiuterà a ricostruire il tessuto produttivo della bassa Pian Padana.

Insomma, chi sosteneva che la rivoluzione non è un pranzo di gala, forse, non aveva tutti i torti.

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