Come
in occasione di ogni disgrazia, evento catastrofico o punizione
divina che sia, il mondo parallelo del radical-chicchismo milanese si
mobilita in nome dei suoi alti ideali.
Le
immagini della devastazione provocata dal recente terremoto in Emilia
hanno suscitato in ogni frequentatore di circolo ARCI che si rispetti
un profondo malessere psicofisico, che in qualche modo andava sedato.
Dopo
ore di dibattiti, convegni, seminari, presentazioni di libri, buffet
e dissertazioni, svoltesi ai tavoli di anonime osterie utopiste, la
soluzione si è materializzata in sogno, sotto forma di lingue
infuocate, ai prescelti: ordinare con fare roboante bottiglie del più
becero Lambrusco che l’umanità ricordi, pagarlo una fraccata di
soldi, sostenendo che tale nobile gesto aiuterà a ricostruire il
tessuto produttivo della bassa Pian Padana.
Insomma,
chi sosteneva che la rivoluzione non è un pranzo di gala, forse, non
aveva tutti i torti.
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