martedì 1 ottobre 2013

Raccontami una storia


Esiste una quarta dimensione?
Non si tratta di complicati teoremi o equazioni a dodici incognite, né tantomeno di spazi non euclidei o vorticosi universi paralleli.

C’è però un tempo e c’è un luogo dove impossibile e realtà si toccano, dove la seconda diventa il terreno fertile nel quale seminare il primo, attendendo fiduciosi il fiorire primaverile, indugiando con lo sguardo sullo sbocciare di ogni singola gemma, fino a quando il frutto sarà maturo ed il mezzadro dall’occhio svelto ed il fine udito potrà distinguere fra la bacca malata e quella commestibile, quella succosa e quella concentrata.
Quel mezzadro è il lettore di favole, ogni gemma una pillola della sua incompleta fantasia che attende di trovare la propria metà, ogni frutto un nuovo mondo da colonizzare, sconfiggendo gli autoctoni –le bacche malate- permettendo l’insediarsi delle bacche commestibili.

Arriva settembre ed esplode ottobre, il raccolto spazza via il passato in maniera barbara, lasciando sul campo come soldati il cui sacrificio era richiesto i cadaveri di raspi e vinacce, una fanghiglia cigolante dal piccante aroma di pruina e lieviti; è il tempo della memoria che ancora stenta a degradare in ricordo, che sfuma gravida di gocce d’acqua nella torbida nebbia autunnale, dimenticando lungo il cammino che la conduce all’inizio del percorso, profondi crepacci neri anti materia, decisi fermamente a farsi riempire una volta ancora, dai primi fotoni che lacereranno l’intransigenza della notte e la caparbietà del gelo. Raggi del sole giungono dall’alto con l’irruenza delle rivoluzioni e la grazia della danza, rivendicando l’eliocentrismo universale.

Esiste una quarta dimensione… Esiste la quinta, la sesta e la settima…

Non serve essere matematici per capirlo.

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